L’applicazione delle tecnologie IoT in ambito museale ha molti vantaggi, sia per i visitatori che per i curatori.
Come può un museo sfruttare al meglio la tecnologia per migliorare le sue offerte?
I beacon trasformano i musei e gli spazi culturali in ambienti multimediali e immersivi
I beacon possono rendere interattivi e multimediali i musei e gli spazi culturali. Basta installare dei beacon posizionandoli vicino a dei quadri o a delle opere: quando un visitatore si avvicina il beacon riconosce la prossimità e fornisce contenuti multimediali su quell’opera (video, musica, informazioni sull’autore, ect). In questo modo visitare una mostra o un museo diventa un’esperienza integrata ed immersiva.
L’obiettivo è quello di fornire una guida audio per la visita al museo, disponibile direttamente dal proprio smartphone o tablet e ascoltabile in qualunque momento. Questa tecnologia presenta vantaggi evidenti per i visitatori, ma anche per i gestori dei musei, i quali non dovranno più sostenere spese di gestione e manutenzione dell’hardware delle audioguide tradizionali. Infatti, i contenuti abbinati a ogni beacon possono essere aggiornati e modificati molto semplicemente e in tempo reale.
Inoltre l’installazione di un beacon non richiede alcun tipo di intervento strutturale, salvaguardando così l’integrità dei palazzi storici.
Una fonte di raccolta dati per i curatori
- I beacon possono essere utilizzati anche come fonti per la raccolta dati:
- • per valutare, ad esempio, la popolarità di una mostra o di un’opera d’arte in base al “tempo di sosta” dei visitatori che si fermano ad ammirarla, oppure vedere quali spazi sono più frequentemente visitati dagli utenti e quali opere d’arte attraggono o generano la maggiore attenzione;
- • per ottenere informazioni dettagliate sul pubblico di destinazione, raccogliendo dati sui loro comportamenti e interessi.
Altre applicazioni
- • Osservazione del comportamento dei visitatori per ottimizzare l’andamento delle folle, minimizzare i costi, aumentare la disponibilità di biglietti vendibili
- • Strumenti per il check-in all’ingresso del museo (eliminando biglietti di carta, code, problemi di resto, ect)
- • Ottimizzazione dell’esperienza dei visitatori e migliorare dell’esperienza di visita in museo, per esempio evitando il sovraffollamento delle sale
- • Visite in sicurezza grazie alla possibilità di osservazione in tempo reale del rispetto delle norme di distanziamento sociale
- • Mantenimento dell’integrità delle opere e dei palazzi storici: una fluttuazione minore del numero di persone per sala minimizza gli sbalzi di umidità che possono a lungo andare ad intaccare le opere
Nuove opportunità: Pay-Per-View
Con l’utilizzo dei beacon si potrebbe introdurre una nuova modalità di visita, addebitando ai visitatori solo l’arte che guardano.
Potrebbe essere data l’opportunità ai visitatatori di pagare solo per ciò che vedono, e se il numero totale di visualizzazioni di un visitatore superasse una certa quantità, il ticket pay-per-view del visitatore potrebbe passare automaticamente al ticket normale, in modo che non paghi mai più del costo massimo previsto dal biglietto.
Un vantaggio fondamentale di questa modalità è che sarebbe possibile attirare anche persone che vogliono vedere solo alcuni pezzi, per studio o per curiosità, ma che sono inibite a farlo dal prezzo totale del biglietto normale.
Un’opzione pay-per-view potrebbe in questo modo portare più visitatori nel museo intelligente, aumentando potenzialmente anche i flussi di reddito ottenuti attraverso le vendite di ristoranti e souvenir.
Beacon e social media
I Beacon possono essere pensati sia per far comunicare il museo con i propri visitatori, sia per farlo comunicare con chi passa nelle vicinanze (potenziali visitatori).
Facebook ha integrato la funzionalità “Place Tips”, ed in seguito a questa integrazione, alcuni luoghi di New York sono stati integrati con dei beacon.
Uno di questi è il Metropolitan che ha consentito di installare al suo interno due beacon che hanno la funzione di comunicare con gli smartphones degli utenti Facebook nei pressi della struttura: in questo modo chi si trova nei paraggi ed utilizza il servizio “Place Tips” riceverà una notifica sul proprio profilo di Facebook, visualizzando i suggerimenti le recensioni/suggerimenti degli amici, le foto e i video inerenti al Museo.
Alcuni casi studio di musei che hanno ricorso all’applicazione di beacon:
Galleria Borghese a Roma
Galleria Borghese è ricorsa ai beacon per l’ottimizzazione del flusso di visitatori, riuscendo ad aumentare la disponibilità di biglietti vendibili del 20% per turno e un incremento di circa il 10% dei visitatori giornalieri. È anche riuscita a ridurre la coda all’ingresso e la congestione di persone in ogni stanza (ciò significa evitare assembramenti, che aumentano il rischio di trasmissione di Covid-19 e riducono la qualità della costumer experience, e minimizzare gli sbalzi dei parametri termoigrometrici che sul lungo periodo possono danneggiare le opere esposte e le decorazioni delle sale).
Museo dell’Opera del Duomo a Firenze
Il Museo dell’opera del Duomo ha fornito una guida audio per la visita al museo, disponibile direttamente sul proprio smartphone o tablet tramite applicazione, fruibile da ogni tipo di utente.
Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza
Anche i Musei Civici di Palazzo Farnese hanno sviluppato un’applicazione avvalendosi della tecnologia dei beacon. Questa funziona da audioguida e da GPS all’interno del museo: quando ci si avvicina ad un quadro appare sullo schermo la scheda a lui dedicata senza dover interagire manualmente con il telefono, e vi è la possibilità di creare un percorso personale a inizio tour, in modo che l’applicazione indichi la strada per visitare solo le opere selezionate.
Rubens Art Museum in Belgio
Qui i beacon formano un sorta di sistema di GPS interno al museo attraverso i quali i visitatori possono seguire percorsi tematici e personalizzati all’interno delle mostre.
Philips Museum in Olanda
Attraverso i beacon è stato sviluppato un gioco multimediale per i bambini che prende il nome di “Eureka” e che prevede una “caccia al tesoro” digitale: i beacon, disseminati per le stanze del museo, interagiscono con degli iPad consegnati ai partecipanti che vengono coinvolti in quiz, puzzle e giochi.
New Museum, USA
Il New Museum di New York, in occasione della Giornata Internazionale per la sensibilizzazione sulle mine antiuomo indetta per il 4 aprile dall’ONU, ha ospitato una mostra che ha usato i beacon per simulare un campo minato virtuale. Quando una persona si avvicinava troppo ad un trasmettitore, il beacon si comportava come una mina, simulando un’esplosione con un forte rumore trasmesso nelle cuffie del visitatore. In seguito all’esplosione partiva automaticamente la testimonianza audio di una vittima dello scoppio di una mina.